ANTONIO GRITON | “Non c’è altra strada, solo Route 66b”

Mostra “Non c’è altra strada, solo Route 66b”
Di ANTONIO GRITON
Museo d’Arte Moderna Ugo Carà, via Roma, 9, Muggia (TS)
Promozione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Muggia in collaborazione con l’Associazione culturale Gruppo78, nell’ambito del progetto PRACC (progetto Arte Contemporanea Carà)
A cura di Maria Campitelli
Inaugurazione: giovedì 22 marzo 2018, ore 18,30 con performance musicale dal vivo
La mostra resterà aperta fino a domenica 15 aprile 2018 con orario: da martedì a venerdì 17.00-19.00; sabato 10.00-12.00; domenica e festivi 19.00-12.00

La mostra si compone di pitture, installazioni, fotografie del periodo 2016 – 2018. Le fotografie sono tratte da interventi artistici svolti durante dimostrazioni politiche. L’artista copre infatti una duplice attività, quella di artista appunto e quella di attivista. Il suo lavoro, o i progetti collettivi autogestiti comportano riflessioni su questioni di rilevanza e interesse comunitario. Da ciò si articolano le azioni dei cittadini verso la costruzione di infrastrutture artistiche e sociali, al di fuori di quelle ufficiali.

La sua attuale pittura ad olio, spesso di grandi dimensioni, è attraversata da un pensiero filosofico che si traduce in combinazioni astratte dove un corpo femminile destrutturato assieme a lacerti di paesaggi organici appare sovrastato da lucide geometrie. Caos e razionalità si fondono in armoniche composizioni.
La sua produzione artistica è davvero estesa sia nei temi che nella sperimentazione mediale. E’ un artista interdisciplinare e anche scienziato, in particolare matematico.
Negi anni ’80 guardava ad una figurazione di ispirazione pop con tendenze kitsch. Successivamente una fase astratta in b/n, di ispirazione quasi cinetica indusse l’artista ad illustrare concetti matematici come la teoria dei campi; più recentemente Griton è passato a questa pittura colorata, attraversata da uno straordinario flusso vitale che, nei suoi complesse intrecci combinatori, racconta l’incessante trasformazione della realtà vivente.
Le ultime opere create appositamente per la mostra al Carà fanno affiorare elementi riconducibili alla realtà quotidiana, alla natura, come pure più in generale, alla conoscenza, svelando ancora una volta come la sua ricerca si fondi sulla scienza. Ciò è attestato in particolare da ”Piccolo corso di scienze” in cui si affacciano domande universali che l’uomo si pone da sempre.

Per quanto riguarda il titolo della mostra, Griton si ispira a Siqueiros, che in un certo momento ha detto: “Non c’è altra strada che la nostra” riferendosi al movimento muralista e all’ideologia comunista. Per lui personalmente non c’è altra strada praticabile che il percorso anarchico o il movimento zapatista a Chiapas. Alcuni dei suoi interventi artistico/politici all’interno di dimostrazioni politiche rispecchiano questi convincimenti.
E la Route 66b non è una strada qualunque, evoca la mitica strada statunitense che unisce 8 stati, teatro storico di celebri sequenze televisive, cinematografiche, musicali.
Ogni cosa, ogni immagine, ogni citazione nella mostra rimanda a una precisa lettura del mondo e delle cose, esplica una interpretazione del reale, frutto di conoscenza ed esperienza che si esprime in svariati linguaggi Tutta la mostra è intesa come una grande metafora dell’essere l’uomo nel mondo e nell’universo. La sequenza parte da quella sorta di grandioso imbuto blu che si espande verso l’alto, illustrando un’energia scatenante che permea di sé tutto quanto lo circonda, in particolare l’adiacente mappa del mondo bianco/azzurrina intitolata “silenzio”.
Antonio Griton è un rivoluzionario nell’arte, nel pensiero, nella vita; in ogni caso una personalità di grande impatto., con quell’irriducibile energia che caratterizza l’espressività messicana.

Prima di divenire artista Antonio Griton studia matematica e, non conformandosi a una sola visione della realtà, utilizza l’arte come metodo d’investigazione, cercando tecniche e soluzioni differenti per ogni serie di opere destinata ciascuna a una specifica linea investigativa. Ad esempio ha realizzato intorno al 2000 opere che interpretavano la psicanalisi, poi opere legate allo studio della linguistica, della lingua basca, poi della lingua natale, in un momento successivo si è dedicato allo studio degli effetti della luce e allo studio dell’ottica, per poi passare a installazioni dedicate a specifiche tematiche sociali. E’ dunque un artista versatile dalla ricerca molto ampia. Nella realizzazione dei suoi lavori impiega ogni sorta di linguaggio, pittura, fotografia, scultura, installazioni, performance… È anche organizzatore, promotore di eventi e curatore artistico.

Documenti

Galleria fotografica (1/2)

 

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