16/08/2008 – “MANIFESTI D’ARTISTA 2008” – III appuntamento
Lunedì 18 agosto terzo appuntamento di “MANIFESTI D’ARTISTA” alle ore 18.30, nel consueto luogo deputato a questa manifestazione, in via Fabio Severo angolo Foro Ulpiano. Com’è noto l’arte in strada – che si sostituisce ai cartelloni pubblicitari per esprimere idee, visioni, assemblaggi linguistici, cioè espressioni d’arte, anziché mera pubblicità commerciale – è promossa dal Gruppo78 per la cura di Maria Campitelli in collaborazione con Elisa Vladilo.
Questa volta ad un artista visivo, Adriano Gon, si affianca un poeta, Roberto Dedenaro, allargando così il campo espressivo ad altri linguaggi che, nella composizione gigantesca di tre metri per sei, si prefiggono in ogni caso di attirare l’attenzione del pubblico, invitandolo ad una breve sosta, ad una fugace interruzione della routine quotidiana per aprirsi ad una riflessione di matrice diversa.
“Traffic_lights”, nove giorni alla settimana, questo il titolo del manifesto di Adriano Gon, da subito, con quei nove giorni alla settimana, spiazzante, con l’intento di confondere lo spettatore . Il quale però si trova coinvolto dai nove nitidi segnali/semafori inquadrati in altrettante caselle, come un piccolo abbecedario, secondo l’intento dell’autore. È un lavoro che ha origini lontane, configurandosi in ogni caso come arredo urbano. L’idea è nata nel 2007 con dei lavori esposti a Noja in Cantabria (Spagna) ora aggiornati per questa occasione triestina. Lo spunto discende da un articolo di alcuni anni fa in cui si indaga l’evoluzione del sistema di comunicazione cittadina, nei suoi codici, regole, moduli. La città è un tessuto attraversato da innumerevoli segni, sistemi segnaletici, messaggi, “si configura come un discorso composto da innumerevoli tratti minimi significanti, tanto che una sua lettura richiede una grammatica generale di riferimento…lo scenario cittadino veicola significati che mutano nel tempo e nelle circostanze”. Adriano Gon con i suoi “traffic_lights” si inserisce in questo contesto, distribuendo però segnali che non riguardano il traffico della città, o le sue insegne promozionali, bensì “un catalogo di sensazioni e codici propri del puro territorio umano”. Non orientamenti per il corretto movimento nella città, ma segnali che riguardano la nostra vita quotidiana, le “percezioni che la popolano”, fondandosi su segni semplici, dai contorni decisi, dai colori saturi, semplificati nella forma, come nelle procedure linguistiche da design. Un cuore, pastiglie, un cervello, una mano con le grafie per la sua lettura, un sacro cuore che sorride, un teschio furbesco con le corna…
“Un piccolo alfabeto del vivere” disposto nel libero spazio urbano, con la veste di una pseudo segnaletica stradale, nel tentativo di un rinnovato rapporto tra spazio pubblico e universo privato.
Roberto Dedenaro ha compilato invece un manifesto dal titolo “Pro-verbis”, giocando ovviamente sulla parola dal momento che questo è il suo terreno di comunicazione, “Un manifesto per la comunicazione etica” dichiara l’autore. Si propone infatti “un uso della parola innocente (al contrario di quella pubblicitaria) infantile, stralunando – nel senso della luna nel pozzo – alcuni sgangherati sensi comuni”. E’ in sostanza un gioco di spostamenti di parole e, di conseguenza, di significati, come uno scherzo da bambini che si divertono a stravolgere il senso delle cose puntando all’assurdo, al risibile, come ad esempio “l’importante del vicino è che non sia verde come il prato”.“E’ anche un invito – sottolinea l’autore – ad un rapporto creativo con le parole e con la morale stantia da parte dei passanti che possono continuare a inventare comunicazioni… demenzialmente”. L’impaginazione grafica – ogni espressione comporta un carattere diverso – è di Elisa Vladilo.
Info: GRUPPO 78, via Monte Cengio, 11 – 34127 Trieste/Italy
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