Arte/Scienza/Tecnologia – LA ROBOTICA

PROPOSTA NEXT

Il progetto Arte/Scienza/Tecnologia – LA ROBOTICA che il Gruppo78 intende proporre quest’anno alla Sala Veruda e in altri spazi durante il mese di novembre,  come prosecuzione di Arte/Scienza/Biotecnlogia, realizzato nel 2015 – viene anticipato in forma concentrata nell’edizione di NEXT 2016., la piattaforma della divulgazione scientifica in Europa.
Una sorta di preview del diramato progetto che si articolerà in una mostra internazionale, rassegne video e cinematografiche, performance multimediali, spettacoli, incontri-dibattito, per sondare la ricerca che da decenni l’arte assieme alla scienza ha condotto – e continua a condurre –  nell’ambito dell’intelligenza artificiale, del post-umano, dell’invasività tecnologica che si sostituisce all’uomo, utilizzando i mezzi ad essa propri, nell’alveo della creatività.
A NEXT questa congerie di percorsi che rappresentano un tentativo di raccontare la pluralità d’indagine da parte di artisti, spesso anche scienziati, si concentrerà, come ante-prima, in una conferenza su “arte e robotica nell’era post-umana” tenuta dal prof Paolo Gallina, docente di robotica e meccanica applicata all’Univeristà di Trieste, su un video multiplo costituito da una serie di spezzoni di svariate documentazioni di artisti come Marcel Li Antunez Roca (che, asieme a Stelarc, ha anticipato di decenni la ricerca dell’uomo/macchina) dell’attualissimo Bill Vorn, di Patrick Tresset, che con il robot Paul disegna interpretando il reale, di Ken Rinaldo che, operando nel filone della bio-robotia, con le sue installazioni interattive rende incerti i confini tra organico e inorganico incrociando sistemi biologici e tecnologici, come pure France Cadet però con ludica ironia, di Garnet Herz artista ricercatore  che si occupa di innesti bio-robotici avendo reso lo scarafaggio gigante del Madafgascar il primo insetto cyborg della storia, dotandolo di un’estensione robotica e infine anche di Fe(MALE), un lavoro in atto di un’artista cittadina Cecilia Donaggio Luzzatto Fegiz che sarà presentato in novembre nell’ambito di una sua personale al Museo Carà di Muggia. Il titolo implica l’universo femminile, seppure nell’ambniguità del “MALE” incombente che si materializzerà in un robot gigantesco all’inseguimento dei visitatori della mostra.
A sottolineare la varietà e l’apertura di tali documentazioni ci sarà anche un grande quadro di tradizionalissima pittura ad olio di Walter Bortolossi che da sempre indaga, per immagini, sullo scibile umano, sulle scoperte, sulle innovazioni che costellano il mutevole cammino dell’uomo. Qui presenterà una “Partita” giocata tra l’umano e la macchina al cospetto di due folti schieramenti di fautori dell’intelligenza artificiale e di scettici detrattori.
La presentazione sarà completata da uno spettacolo teatrale a leggio “Il cervello nudo” del pof Giuseppe O. Longo realizzato dalla compagnia Art&Zan dell’Armonia guidata da Giuliano Zannier.
Il tutto si svolgerà venerdì 23 settembre all’Auditorium del Teatro Revoltella, in via Diaz 27 a Trieste, dalle 16 alle 19.30.

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Arte, scienza e robotica nell’era del Postumano

23 settembre, Auditorium del Museo Revoltella
ore 16.00 – 17.00

Introduce Maria Campitelli, presidente associazione culturale Gruppo 78. Interviene Paolo Gallina, docente di Robotica e meccanica applicata, Università di Trieste.
A cura di Università di Trieste e Gruppo 78.

La tecnologia si sta sviluppando a ritmi esponenziali. In questa corsa, è possibile che contamini aspetti che apparentemente sono agli antipodi rispetto ad essa, quali l’arte e la rappresentazione figurativa. Negli ultimi decenni si è assistito a tentativi, alcuni riusciti, altri primordiali, altri ancora solo provocatori, di impiegare la robotica col fine di produrre oggetti che avessero una dignità di opera d’arte. Tutto ciò pone dei quesiti, soprattutto inerenti il sottile confine esistente tra opera d’arte e mero prodotto tecnologico. Un quadro prodotto da un robot dotato di intelligenza artificiale è un oggetto d’arte o meno? L’algoritmo con cui il robot viene programmato ha valenza artistica? Queste e altre domande necessitano un dibattito al quale dovrebbero partecipare un po’ tutti, tecnologi, artisti, filosofi e, perché no, anche i non addetti ai lavori.

Video, arte e robotica

23 settembre, Auditorium del Museo Revoltella
ore 17.00 – 18.00

Intervengono: Maria Campitelli, presidente associazione culturale Gruppo 78; Cecilia Donaggio Luzzatto Fegiz, multimedia designer e visual artist.
A cura di Università di Trieste e Gruppo 78.

Proseguendo sul connubio arte/scienza/tecnologia, quest’anno il Gruppo78 sposta l’orientamento dalla Bio-tecnologia, sviluppato l’anno scorso, alla Robotica. “Video, arte e Robotica” vuole essere una presentazione del nuovo progetto che si attuerà in novembre a Trieste, attraverso una sequenza di video prodotti da artisti ricercatori che spesso anticipano informazioni poi accertate scientificamente, nell’ambito dell’intelligenza artificiale, del cyborg, della bionica in una prospettiva post-umana. In questo contesto la triestina Cecilia Donaggio relazionerà del suo nuovo lavoro “FeMALE”.

Il cervello nudo. Lettura teatrale del testo di Giuseppe O. Longo

23 settembre, Auditorium del Museo Revoltella
ore 18.00 – 19.30

Introduce Paolo Quazzolo, docente di Storia del teatro, Università di Trieste. Regia Giuliano Zannier. Compagnia teatrale.
Art&Zan de L’Armonia. Attori Giuliana Artico, Giuseppe O. Longo, Paolo Massaria, Giuliano Zannier, Leonardo Zannier.
A cura di Università di Trieste e Compagnia teatrale Art&Zan de L’Armonia.

Il testo di Giuseppe O. Longo racconta  la storia del professor Arcularis, inventore di macchine dolenti, t talmente uguali agli umani da provare angoscia. Arcularis soffre di una strana malattia: sente una lama sottile che gli seziona piano piano il cervello, provocandogli fitte intollerabili, ma gli consente anche di contemplare vaste distese del Mediterraneo. Mentre il dottor Krajlevic compie su di lui esperimenti medici, nelle sue notti tribolate e febbricitanti Arcularis ascolta alla radio gli avvisi ai naviganti, che gli danno sollievo e gli ricordano la figlia amata, che da tempo non vuol più vedere.

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