26/09/2007 – Gli eventi di Public Art sul territorio
Settimana intensa questa per la PUBLIC ART a Trieste. Tre eventi in spazi pubblici, molto diversi tra loro, due nel cuore della città, in piazza Vittorio Veneto e in piazza Goldoni, il terzo sul Carso alla Casa Carsica di Rupingrande/Repen.
Il tutto nell’ambito del progetto “Public Art a Trieste e dintorni”, promosso dal GRUPPO 78 in collaborazione e con il sostengo di svariati enti pubblici e privati, a cura di Maria Campitelli e con la collaborazione di Elisa Vladilo.
ll primo è dell’artista olandese Bastiaan Arler: l’appuntamento è per venerdì 28 settembre, a partire dalle ore 16 in piazza Vittorio Veneto. Si chiama “Multiplayer, è un’azione performativa che appare come un gioco ma induce a riflettere sulle nostre modalità esistenziali; nasce da un’osservazione della società, da una considerazione dell’uomo come individuo e nello stesso tempo come parte infinitesimale di un insieme. Il nome Multiplayer deriva dai video-giochi dove più persone vengono rappresentate nel gioco allo stesso momento.
E’ un’azione che coinvolge direttamente il pubblico nello spirito di “arte pubblica creata dal pubblico in luogo pubblico”. Multiplayer è una corpografia spontanea. I partecipanti si muovono in base ad un programma elaborato al computer, che contiene le istruzioni dei movimenti; un volantino le farà conoscere ai partecipanti. Il pubblico sarà allora trasformato in tante unità simile ai pixel che si muoveranno nella piazza divenuta schermo secondo movimenti lineari in contrapposizione ai movimenti più fluidi dei non partecipanti. Più numeroso sarà il pubblico più successo avrà la performance che intende dimostrare una possibile democratizzazione dell’arte.
Alle 18.30 dello stesso 28 settembre, spostandoci in piazza Goldoni, ci troveremo di fronte ad una gabbia con dentro imprigionati tre artisti Piero Almeoni, Paola sabatti Bassini, facenti parte di Osservatorio in Opera. Il loro site-specific s’intitola “ASSIcurARTI”, nasce dall’idea di creare un’improbabile polizza di assicurazione per la libertà d’espressione dell’artista, in una città come Trieste dove le Assicurazioni e in particolare le Assicurazioni GENERALI sono di casa, con una presenza intensiva, che colpisce chi osserva le routines esistenziali cittadine dall’esterno. L’opportunità di una polizza assicurativa per gli artisti nasce dal fatto che chi, come Osservatorio in Opera, svolge il proprio lavoro nel pubblico appunto, incontrando spesso rischi concreti per la difficoltà del riconoscimento dell’arte contemporanea come valore culturale, patrimonio della società, largamente riconosciuta invece nella “Raccomandazione relativa alla condizione dell’artista” redatta nella conferenza generale dell’O.N.U. del 1980. E sarà questa che verrà letta dagli artisti imprigionati, rivendicandola all’opinione pubblica. E la lettura sarà ripetuta, in registrazione, nei i giorni a venire…
Il 29 settembre invece, con inizio alle ore 16, alla Casa Carsica di Rupingrande/Repen avrà luogo un evento multimediale attestato su di un fronte del tutto diverso, quello gastronomico che unendosi all’arte, creeà un’atmosfera d’intrattenimento e di cultura allo stesso tempo. Perché la creatività si trova dovunque, basta evidenziarla per renderci conto che può elevare la qualità della vita nelle azioni più semplici e quotidiane. Qui si tratterà del pane in special modo, che, fatto in casa dalle mani esperte di Vesna Gustin, raccontato nelle sue tradizioni locali e distribuito ai presenti, assieme a del buon terrano, sarà il filo rosso di un evento che al profumo delle antiche tradizioni contrapporrà le immateriali immagini di sintesi dei video di Fabiola Faidiga (“Kuoke d.o.c.”una serie di interviste alle abitanti del luogo che raccontano le loro ricette preferite), Massimo Premuda, Ivan Zerial.
Tutti i video sono stati creati appositamente per quest’occasione, accomunati dal tema del cibo, dai proverbi che nel tempo sono scaturiti da esso, traslati in fantasie immaginifiche che comunque ad essi si relazionano. Luisa Tomasetig, infine cucirà insieme queste presenze, affidandosi alla magia della parola, con la complicità del pubblico e della tecnologia elettronica. Un connubio dunque di passato e presente con proiezioni future per un evento godibile su più versanti, realizzato con la collaborazione dell’associazione culturale Kons e della cooperativa Carso Nostro.
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