14/04/2014 – “MESSICO CIRCA 2000”
inaugurazione
/ 90 artisti messicani
Scuderie del Castello di Miramare – Trieste
15.4.2014 – 15.9.2014 – h 10-18 tutti i giorni
opening 14.04.2014
ore 18.30Con 87 artisti messicani provenienti dalla collezione Josè Pinto Mazal, CIRCA 2000 è l’esposizione internazionale che aprirà il 14 aprile 2014 nelle sale delle Scuderie del Castello di Miramare dando di fatto seguito alla grande mostra di artisti del Gruppo78 tenutasi da gennaio a settembre 2013 in Messico prima a Oaxaca negli spazi La Telarana e La Calera, poi a Torreon presso il Museo Arocena.
Curata da Maria Campitelli con la collaborazione di Manolop Cocho, Fernando Galvez de Aguinaga e Gerardo Traeguez la mostra approda in uno dei luoghi simbolo di Trieste – le Scuderie del Castello di Miramare – sito particolarmente significativo per quanto riguarda gli storici rapporti tra Trieste e il Messico, relativamente alla vicenda di Massimiliano d’Austria che andò a morire oltre oceano dopo essersi costruito a Chapultepec, nel cuore di Città del Messico, un’altra dimora evocativa del modello di Miramare.Costruita con la passione, il rigore e la conoscenza di un visionario dell’arte contemporanea, la collezione “CIRCA 2000” di Josè Pinto Mazal si compone di opere realizzate tra il 1980 e il 2013 di artisti messicani e stranieri che hanno incontrato in Messico un luogo idoneo alla loro produzione.La collezione si attiene a una pluralità di tendenze, privilegiando tuttavia i lavori che si traducono in “quadri”. Appaiono tutti i generi consacrati, dal paesaggio al ritratto al nudo, al realismo sociale alla tendenza primitiva, a tematiche sacre come il citazionismo arcaico e surreale generi e modalità molto spesso tra loro sovrapposti ed intrecciati, secondo un corposo paradigma messicano che tende di preferenza al racconto complesso, prediligendo in ogni caso una intensa, debordante figuratività. Molti degli artisti che esporranno a Trieste hanno frequentato la prestigiosa Scuola nazionale d’arte Esmeralda, di Città del Messico, abbinata all’I.N.B.A., Istituto Nazionale di Belle Arti. E quasi tutti vantano curricula internazionali, con puntate in Europa, nell’estremo Oriente, in Australia.
Va detto, che su tutte le tendenze esplose in Europa come nel resto del mondo, approdate poi in Messico, s’inserisce, ineludibile, sotteso o dichiarato, un imprinting tipicamente messicano. Cioè un retaggio insopprimibile, un legame con le culture passate, con le grandi, terribili, innumerevoli civiltà precolombiane, azteca, maya, olmecha, toltecha ….che incombono con le loro straordinarie vestigia, sparse nel paese, che parlano di grandezza, di milioni di abitanti, di tempi favolosi, di incessante produttività sotto regimi ferrei e soprattutto di morte. Morte intesa come un anello del ciclo vitale. Una sorta di “dna”, oscuro e misterioso, che contraddistingue l’arte messicana così dell’attualità come del passato.
ROSTROS DE LA FIESTA
Mostra di maschere provenienti dal Museo nazionale di San Luis Potosì
La mostra ha l’obiettivo di far conoscere le manifestazioni della cultura popolare messicana legata alla maschera che è un elemento molto importante nel mondo mesoamericano da un punto di vista etnico/antropologico.
Il Museo raccoglie maschere di vari stati messicani, con particolare riguardo a quello di San Luis Potosì. E poi fotografie di danze, riti e delle cerimonie più rappresentative della Repubblica Messicana; accessori della danza, acconciature ,sombreros, pennacchi ecc, nonchè strumenti musicali e infine video che documentano dal vivo svariate feste.
L’universo delle feste in Messico si incontra laddove si associa ad ambiti rituali agricoli. Nel mondo cattolico predominano le feste dei santi patroni che proteggono un popolo o un quartiere e i numerosi carnevali di cui celebre è quello di Huejotzingo a Puebla che evoca fatti storici.
La mostra inoltre propone anche fotografie di maestri “mascareros” mentre realizzano le loro opere e gli strumenti propri di questa attività fino ad arrivare ad un collage di maschere contemporanee. Anche questa sezione è supportata da un video illustrativo del lavoro dei “mascareros”.
La maschera costituisce una parte della vita delle comunità indigene meticce nelle loro feste specifiche che vantano antiche ascendenze prelombiane ed è una manifestazione importante della capacità creative e d’immaginazione degli artigiani messicani.-
La mostra si suddivide in vari nuclei con diverse tematiche : l’introduzione e l’ubicazione di provenienza delle maschere con fotografie e mappe, in particolare di San Luis de Potosì; le varie etnie con le loro specificità quanto a produzione di maschere, l’invito alla festa, la realizzazione della festa.
La maschera contiene un profondo simbolismo legato aduna concezione mistica che rimanda alle origini dell’universo, degli dei e degli eroi, dell’uomo, della vegetazione e degli animali.
Da tempo immemorabile la vita in Messico è trascorsa al ritmo di un ricco calendario di feste distribuite nell’arco dell’anno, intrise per lo più di profondo senso religioso. Dalla fusione delle religioni preispaniche con la religione cristiana sono sorte innumerevoli celebrazioni che fino ai nostri giorni sono parte integrante della vita dei diversi gruppi etnici che abitano il Messico.
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